giovedì 23 maggio 2013

I sommergibili della Grande Guerra

John P. Holland realizzo’ il primo sommergibile per la Marina Militare Britannica, gia’ nel 1902. Dopo il 1905 anche le Germania inizio’ produzione in questo senso, concretizzando le potenzialita’ belliche di questo rivoluzionario tipo di vascello. Nel 1913, i tedeschi realizzarono il primo “Unterseeboot” o “U-boot” (“nave sottomarina”) e all’inizio della Grande Guerra ne possedevano gia’ 30 unita’ pronte al combattimento. Anacronisticamente, sebbene il Regno Unito e la Francia ne possedessero, rispettivamente, 55 e 77, fu proprio la Germania a volerli subito ed esclusivamente impiegare per una caccia spietata ai navigli nemici, silurando, per quasi tutta la durata della Grande Guerra, qualsiasi natante. All’epoca infatti, un po’ come avveniva con i codici di antica reminiscenza “cavalleresca” della neonata Aeronautica Militare, anche in Marina si era soliti bloccare in mare aperto e avvertire dell’imminente siluramento gli equipaggi di ogni singola nave presa di mira da un U-Boot: solo dopo che l’equipaggio si fosse messo in salvo, utilizzando zattere e scialuppe, si sarebbero potuti lanciare i siluri! I tedeschi, non solo “dimenticarono” quasi subito questo genere di “cortesia”, ma si misero a cacciare e a colpire anche le navi di Paesi neutrali ed estranei al conflitto, per paura che trasportassero segretamente armi e materiali bellici per le forze dell’Intesa.
Anche se e’ facile intuire il perche’ di questo uso indiscriminato dei sommergibili, da parte di una Germania stretta nella morsa dell’embargo, bisogna comunque considerare si trattava di un nuovo genere di arma, non particolarmente affidabile, ne’ potente. I sommergibili della Grande Guerra infatti, erano molto fragili e potevano immergersi fino ad un massimo di 70 metri di profondita’ per poche ore.

Al contrario di quanto avviene ai giorni nostri, con sottomarini a propulsione nucleare che possono navigare immersi a grandi profondita’ addirittura per settimane o mesi interi, gli U-boot della Prima Guerra Mondiale si limitavano ad andare sott’acqua in fase di avvicinamento al nemico o per sfuggire ai cacciatorpedinieri.
Ecco dunque apparire, verso la meta’ del 1917, la famosa “tattica dei convogli” che, ideata dalla Gran Bretagna, permise di scoraggiare e rendere spesso infruttuosi e rischiosissimi gli attacchi dei sommergibili tedeschi. La dotazione offensiva degli U-Boot comprendeva tubi lanciasiluri (se ne potevano imbarcare cinque o sei al massimo), un cannone da 160mm e la possibilita’ di trasportare e sganciare mine galleggianti. L’equipaggio poteva contare tra i 20 e 40 membri, mentre la velocita’ massima in immersione non superava gli 8,5 nodi (circa 16 Km/H).
Alla fine della Grande Guerra la Gran Bretagna aveva perso 54 sommergibili, ma ne possedeva ancora 137 in servizio e 78 erano in costruzione, mentre la Germania registrava al suo attivo 192 affondamenti con oltre 4.000 vittime.
Gli U-Boot Tedeschi
U-Boot è il termine tedesco per indicare genericamente sottomarini e sommergibili. È una abbreviazione di Unterseeboot, letteralmente" nave sottomarina". Il termine è utilizzato nelle altre lingue come sinonimo dei battelli sottomarini tedeschi della Prima e Seconda Guerra Mondiale, anche se spesso si trova scritto nella forma "anglicizzata" di U-Boat.
Gli obiettivi delle campagne degli U-Boot in entrambi i conflitti furono i convogli che portavano rifornimenti dagli Stati Uniti in Europa. Il termine U-Boot, seguito da un numero, esempio U-Boot 47 indica uno specifico vascello, mentre U-Boot Tipo II una determinata classe.
Nel maggio del 1915, l'U-boot U-20 tedesco affondò il transatlantico RMS Lusitania. Delle 1.195 vittime, 123 erano civili americani, tra i quali un noto produttore teatrale e un membro della famiglia Vanderbilt.
Questo evento fece rivolgere l'opinione pubblica americana contro la Germania, e fu uno dei fattori principali dell'entrata in guerra degli Stati Uniti a fianco degli alleati durante la Grande Guerra. Il 31 gennaio 1917 la Germania dichiarò che i suoi U-Boot si sarebbero impegnati in una guerra sottomarina indiscriminata.

«I sottomarini nemici devono essere chiamati "U-Boot". Il termine "sottomarino" deve essere riservato solo ai vascelli subacquei alleati. Gli U-Boot sono quei codardi furfanti che affondano le nostre navi, mentre i sottomarini sono quegli apparecchi nobili e coraggiosi che affondano le loro.»
Winston Churchill


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.