venerdì 7 giugno 2013

Prima guerra mondiale

Nel 1914 i rapporti tra le potenze europee erano tesi:  la Germania si impegnò a conquistare un impero coloniale in Africa e in Asia, ponendosi in conflitto con l’Inghilterra e la Francia che si sentiva minacciata anche sul suolo europeo poiché l’Impero tedesco le aveva già strappato l’Alsazia e la Lorena. Persino i rapporti tra Impero russo e Germania stavano andando deteriorando. La Gran Bretagna, invece, per timore di perdere le proprie colonie, pose fine alla sua politica isolazionistica. Nei Balcani la situazione si presentava veramente critica. Gran parte della regione era sotto il controllo dell’Impero ottomano, mentre la Bosnia-Erzegovina era sottoposta al dominio dell’Impero austriaco.    
 
 

                                                                                                                                                                                   
 
 
Il 28 giugno 1914, a Sarajevo, un nazionalista serbo, Gavrilo Princip (1), uccise l’erede al trono austriaco: l’arciduca Francesco  Ferdinando. L’imperatore austriaco assunse una posizione durissima e lanciò alla Serbia  un ultimatum, con il quale chiedeva che fossero destituiti tutti i ministri e gli ufficiali dell’esercito ostili all’Impero austro-ungarico  e che la stampa cessasse qualsiasi attività di propaganda contro l’Austria. Se entro un mese queste condizioni non fossero state accettate, l’imperatore asburgico avrebbe rivendicato la morte di Francesco Ferdinando (2) con le armi. 
 
                                       
 
      Gavrilo Princip (1)                                        Francesco Ferdinando (2)
 
Il 28 luglio, allo scadere dell’ultimatum, l’Austria dichiarò guerra alla Serbia. Poiché la quest’ultima godeva della protezione della Russia, lo zar scese subito in campo contro l’Impero austro-ungarico. A quel punto scattò il meccanismo delle alleanze: da una parte erano schierati gli Imperi Centrali (Austria-Ungheria e Germania), l’Italia pur essendo legata a loro dalla Triplice Alleanza decise di non combattere al loro fianco poiché questo accordo aveva solo valore difensivo. Accanto all’Austria si schierò anche l’Impero ottomano. Dall’altra parte vi erano la Russia, la Francia e la Gran Bretagna, legate tra loro dalla Triplice Intesa. Ad essa si unì anche il Giappone, che si affrettò a conquistare i territori tedeschi in Cina.                                                                                                                                                                        Appena iniziato il conflitto, la Germania assalì la Francia, sul fronte occidentale. L’offensiva contro lo stato francese doveva essere sferrata da nord,  passando per il Belgio, mettono così in atto il piano Schlieffen. Essa dovrebbe essere stata una “guerra lampo” (blitz kriegh), invece si trasformò in una durissima guerra di posizione. I tedeschi penetrarono velocemente nel territorio francese e giunsero fino alla Marna. A quel punto la Gran Bretagna, sentendosi minacciata dalla flotta tedesca, inviò un forte contingente in aiuto alla Francia e così entrò in guerra. La battaglia continuò fino alla resa della Germania.                                                                                                                                                            Nel frattempo l’Austria-Ungheria era impegnata nel fronte orientale e nei Balcani. Gli Imperi Centrali avevano sperato in una guerra di breve durata, invece si trovarono a combattere una guerra di posizione dove i soldati erano costretti a rimanere all’interno delle trincee*. Talvolta venivano tentati assalti frontali che finivano come delle carneficine.
 

  
Lo scoppio della guerra colse l’Italia di sorpresa. Il paese era diviso, da una parte i neutralisti (cattolici e il partito socialista) dall’altra gli interventisti (repubblicani, anarchici, sindacalisti rivoluzionari, democratici di sinistra e nazionalisti). Il 26 aprile 1915 il governo italiano firmò il Patto di Londra il quale prevedeva l’entrata in guerra dell’Italia a favore della Triplice Intesa. In cambio, in caso di vittoria, lo stato italiano ci avrebbe guadagnato il Friuli Venezia Giulia,  il Trentino, l’Istria, la Dalmazia e alcune colonie in Africa e in Asia. Il 24 maggio 1915 l’Italia entrò ufficialmente in guerra.        All’inizio del 1916, gli Imperi Centrali, tentarono nuovamente un attacco contro le potenze dell’intesa. Sul fronte italiano, gli austriaci sferrarono una poderosa offensiva in Trentino, ma furono bloccati e respinti sull’alto piano di Asiago.                                                                                   Sul fronte occidentale, i tedeschi tentarono senza successo di penetrare in Francia. Nel drammatico attacco di Verdun morirono ben 7000000 soldati.                                                     

Nel 1917 la Russia si ritrovò dilaniata all’interno dallo scoppio della rivoluzione e quindi decise di non partecipare più al conflitto. Questo fatto permise all’Austria di spostare gran parte dell’esercito sul fronte italiano.  Il 24 ottobre 1917 le truppe di Cadorna furono attaccate a Caporetto e vennero costrette a ritirarsi al fiume Piave. Dopo questa dura sconfitta Cadorna venne sostituito dal generale Armando Diaz che preparò la controffensiva.
Nell’aprile del 1917 entrarono a far parte del conflitto anche gli Stati Uniti, sentendosi minacciati dalla Germania. Questo fatto cambiò le sorti della guerra. Gli Imperi Centrali tentarono una nuova offensiva sul fronte occidentale, giungendo nuovamente in prossimità della Marna. Ancora una volta, però vennero sconfitti dalla truppe francesi, aiutate da quelle americane.                          Il colpo definitivo ai due Imperi venne dal fronte italiano. Il generale Diaz, il 24 ottobre, passò alla controffensiva sulla linea del Piave, riconquistò le posizioni perdute e sfondò a Vittorio Veneto. L’esercito austriaco si disgregò completamente e non gli restò che firmare la rese il 4 novembre 1918. Questo assieme  a tanti altri fatti costrinsero Guglielmo II ad abdicare e l’11 novembre 1918 una delegazione tedesca firmò l’armistizio. 
Il 18 gennaio 1919 si aprì a Versailles la Conferenza della Pace. Ad essa vi parteciparono tutte le potenze vincitrici: Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Italia. Ancora una volta bisognava modificare i confini dell’Europa. Tutti si trovarono d’accordo nel fatto che la Germania fosse la vera artefice della guerra e quindi vennero prese contro di essa posizioni durissime:

-          L’Alsazia e la Lorena furono restituite alla Francia
-          La Renania  venne sottoposta per quindici anni all’occupazione delle potenze alleate
-          A est, la Germania  venne indebolita dalla costruzione del “Corridoi di Danzica”
-          Una piccola parte di essa fu ceduta al Belgio
-          Le sue colonie vennero distribuite tra Francia, Inghilterra e Russia.
L’Italia rimase delusa e ferita dai risultati ottenuti dalla Conferenza di Versailles. Secondo quanto detto nel Patto di Londra, il governo italiano era convinto di ottenere l’Istria, la Dalmazia, il Friuli Venezia Giulia, il Trentino e alcune colonie africane e asiatiche. Essa, invece, ottenne solamente il Friuli e il Trentino e l’Istria. Da qui nacque l’idea di una “vittoria mutilata”.                                                                                                                                                              E con questa conferenza a Prima Guerra Mondiale.



7 commenti:

  1. Scusate per l'impaginazione orribile :D

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  2. adesso vedo se riesco a darti una mano...

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  3. fatto
    Gliulia vedi se riesci a trovare anche qualche immagine da inserire...

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  4. Grazie prof... Adesso cerco e vedo se posso inserire qualcosina di interessante:)

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  5. Prof, volevo chiederLe una cosa riguardo gli esami orali... durante il colloquio si possono portare schede con, per esempio, schemi riguardanti le diverse materie, o no??

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  6. mooolto bene Giulia...
    tu prova a portare le tue schede... poi si vedrà se fartele utilizzare...caso mai ce le guardiamo noi... meglio di niente....

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  7. Va bene... Grazie!! Perché mi sto facendo tutti i riassunti e gli schemi per studiare meglio... Grazie ancora...

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