Visto che molti hanno deciso di portare questo argomento agli esami vi riporto qualche curiosità.
Quella di Berlino fu una delle edizioni più controverse della storia
dei Giochi Moderni. Da un punto di vista organizzativo, sportivo e
commerciale, infatti, le Olimpiadi del 1936 rappresentarono uno dei
massimi vertici mai raggiunti dalla manifestazione, con infrastrutture
moderne e costose, un’enorme partecipazione popolare (grazie anche alla
televisione, che fece il suo esordio olimpico) e all’elevato livello
agonistico delle gare. Ma, purtroppo, non si può dimenticare come i
Giochi di Berlino furono trasformati da Joseph Goebbels in un
formidabile strumento di propaganda per il regime di Adolf Hitler.
Assegnate
alla capitale tedesca quando ancora il Fuhrer non era al potere, le
Olimpiadi conobbero le prevedibili diserzioni di Spagna e Unione
Sovietica. Presenti invece gli Stati Uniti, nonostante le molte riserve,
che tuttavia dovettero lasciare il primato nel medagliere dopo quasi 30
anni di dominio: la preparatissima squadra tedesca, infatti, conquistò
ben 89 medaglie (con 33 ori), contro le 56 (e 24 ori) degli americani,
mancando il podio solo in tre sport: calcio, polo e basket (al suo
esordio olimpico). Ma gli statunitensi regalarono ai Giochi il loro
personaggio-copertina: l’afroamericano Jesse Owens che si aggiudicò 4
medaglie d’oro nei 100m, 200m, 4x100m e salto in lungo, un’impresa
bissata solo da Carl Lewis 48 anni più tardi. La tradizione vuole che
Hitler, furibondo per il trionfo di un atleta di colore, si sia
rifiutato di salutare Owens, ma lo stesso velocista ha sempre negato
l’episodio.
La squadra azzurra non riuscì a ripetere
l’exploit di Los Angeles, chiudendo comunque al quarto posto nel
medagliere generale, con 22 medaglie complessive, di cui 8 d’oro. Come
sempre, gli italiani fecero la parte del leone nella scherma,
conquistando 4 ori su 7 e 9 medaglie sulle 21 totali. L’Italia vinse
anche il torneo di calcio, confermandosi la migliore squadra al mondo
(vinse i Mondiali del ’34 e del ’38). Ma l’oro più importante arrivò da
Ondina Valla negli 80m ostacoli: era il primo di una donna azzurra alle
Olimpiadi. I Giochi del 1936 furono gli ultimi per il barone De
Coubertin, che si spense l’anno successivo, e per altri milioni di
persone: la guerra era alle porte, si sarebbe tornati a parlare di sport
solo 12 anni dopo.
Il video è tratto dal film "Olimpia" di Leni Riefenstahl, la regista preferita da Hitler.
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